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Perché aprire un franchising – Parte 2

Published On: 3 Gennaio 2022Categorie: Franchising
Perché Aprire un Franchising

Abbiamo trattato l’argomento dell’apertura del franchising in un precedente articolo, che puoi trovare qui: Perché aprire un franchising – Parte 1, e durante la sua stesura, recuperando esperienze e anni di consulenza, ci siamo resi conto che trattare un concetto così complesso in un solo post era troppo riduttivo, o che ti avremmo fatto leggere un testo troppo lungo. 

D’altro canto, vorremmo creare consapevolezza sul franchising, questa è la nostra mission e, al di là che tu decida di contattarci o meno, saremo soddisfatti già se avremo creato in te un senso di positività verso questa tipologia di business – quando è fatto bene – e su quali sono le questioni più importanti da tenere in considerazione quando ci si avvia verso questo percorso.

 

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Aprire un franchising: Cosa serve?

Nel primo articolo riguardante i vantaggi di aprire un franchising e, quindi, diventare franchisor, hai avuto modo di capire quali sono, da sempre, gli scopi del franchising, perché potresti valutarlo per ampliare la tua attività e cosa comporta tutto questo. Abbiamo cercato di indagare anche i vantaggi del franchising in un’era digitale

Detto questo, però, vorremmo fare brevemente il punto sui termini chiave del franchising, in modo da avere un allineamento comune, un punto univoco di partenza. Puoi trovare tutti i termini del mondo del franchising nel nostro glossario del franchising, così da esplorare ulteriori voci e significati. Partiamo dunque da alcuni vocaboli che sono utili al nostro viaggio di esplorazione dei vantaggi di diventare franchisor.

 

Franchisor: Chi è e cosa fa?

Il Franchisor, o Affiliante, secondo la Legge del Franchising è un imprenditore che, a fronte del successo della sua idea e del suo business, valuta di espanderlo su altri mercati, in genere territoriali, dove la sua impresa non è presente. Il Franchisor, che rappresenta di fatto la Casa Madre dell’impresa, eroga servizi ai suoi affiliati, si occupa del recruiting e delle attività di marketing necessarie allo sviluppo delle sedi. Unico, o costituito da una rete di soci, il franchising ha nel Franchisor il suo ideatore e la sua mente. 

Quando si decide di aprire in Franchising, per l’imprenditore che diventerà franchisor è importante sapere alcune cose fondamentali, che cambiano spesso la sua condizione da libero imprenditore a leader di un network che ha bisogno di sostegno e di visione imprenditoriale. Così è che, anche con percorsi di Business Coaching e formazione alla delega e alla Leadership, chi vuole scalare la propria attività d’impresa dovrebbe tener conto che:

  • Essere a capo di un’impresa con più sedi richiede tempo e impegno;
  • Non è più possibile gestire un punto vendita e allo stesso tempo coordinare aperture e sviluppo dell’impresa;
  • La capacità di delega è una delle prime che vanno allenate;
  • È necessario circondarsi di manager o sviluppatori capaci, che consentano all’imprenditore di concentrarsi sugli aspetti principali dello sviluppo;
  • La chimera del guadagno sulla scalabilità è cosa leggendaria, prima che sia attuabile serve un periodo di sacrificio e investimenti;
  • Aprire un franchising costa, e quanto costa!

 

Quanto costa aprire un franchising

Dicevamo che aprire un franchising ha un costo, ed è un costo importante. Vediamo quali sono le voci principali di questa spesa:

  1. Analisi di mercato per franchising. Se si ha una bella idea, che funziona nella nostra città, provincia o territorio, non è detto che possa funzionare ovunque. Analizzare il mercato significa comprendere chi c’è già, cosa fa, quali difficoltà ha incontrato e quanto si è espanso. Significa anche comprendere se esso sia pronto a recepire un prodotto o un servizio come quello che andremo a offrire. Lo si fa attraverso survey, focus group, analisi delle documentazioni esistenti di enti e università.
  2. Analisi del  mercato locale. Anche l’analisi del mercato locale è importante per l’apertura in franchising. Da essa si evince quali siano i concorrenti a livello territoriale e quale possa essere la risposta della clientela al punto vendita che andiamo a insediare.
  3. Registrazione del marchio e sua costruzione. Analizzare correttamente se il nostro marchio si può espandere in franchising, la sua storicità e gli utilizzi consente di evitare sorprese. Un buon consulente sul tema di marchi e brevetti, come quelli di cui ci avvaliamo con Franchising Strategy, consente di comprendere se per espanderci dovremmo cambiare nome o tutelarci. 
  4. Business Plan. Per sviluppare un franchising serve un Business Plan che contempli sia le attività affiliate che quelle della casa madre.
  5. Investimenti pubblicitari. Nella prima fase, in particolare, sarà fondamentale tener conto di azioni di branding e di lead generation, che hanno un costo importante e richiedono il settaggio di strumenti funzionali allo sviluppo.
  6. Strumenti online e offline, dal Brand Manual al sito internet, al settaggio dei social media, delle brochure e del layout del punto vendita. Costruire questi strumenti, piattaforme e linee guida richiede tempo e preparazione, perché nulla, quando si comunica verso l’esterno, deve essere lasciato al caso.
  7. Gestionale. Si sottovaluta troppo spesso questo prezioso strumento, affidandosi al primo che capita. Analizzare il processo di vendita o di lavorazione dei prodotti consente di capire i bisogni organizzativi della sede locale e fornire quindi un sistema che renda i dati funzionali allo sviluppo di quella sede e di tutta la catena.
  8. Business Intelligence. Avere da subito a disposizione sistemi integrati di analisi dei dati permette di monitorare gli andamenti del franchising in tempo reale, con un notevole vantaggio sulle azioni di controllo e di sviluppo da intraprendere.
  9. Personale e consulenti. Non è detto che un franchisor debba partire fin da subito con un team interno. Può avvalersi, nella prima fase, di consulenti ed esperti a cui chiedere un’attività spot o continuativa. D’altro canto, nel tempo, il franchising dovrebbe avere almeno un amministrativo, un commerciale, un responsabile marketing e un addetto alla comunicazione, oltre a una serie di funzionari di supporto che sostengono i franchisee.
  10. Tecnologie e strumenti. Se pur anche siti, strumenti digital e gestionali siano strumenti e tecnologie, sapere quali sono funzionali al proprio business è fondamentale, dalle attrezzature più scontate come i PC, ad altri device o sistemi che aiutino nel lavoro quotidiano.

Viene da sé, già vedendo queste voci, che aprire in franchising non ha il solo costo di scrivere un contratto e validarlo legalmente. Ci sono questi e ci sono tanti altri costi che non abbiamo elencato e che vedremo anche in articoli futuri. Aprire in franchising e scalare il proprio business non è cosa da poco. Si pensi che per aprire negli USA, uno dei mercati più fiorenti per le catene e i sistemi commerciali in rete, avere meno di 500k dollari è impensabile e, anzi, spesso sono pure pochi. 

Dal canto nostro consigliamo sempre all’imprenditore che sceglie di esplorare questa opportunità di tenerne conto, informarsi, contemplare tutte le voci e valutare finanziamenti e collaborazioni. Se l’idea funziona, gli investitori ci sono

 

Franchising VS Startup

Il franchising è a tutti gli effetti una startup. Se pur possa essere talvolta sviluppato da business con pluriennale esperienza, a nostro avviso, considerati i presupposti dello sviluppo di una rete commerciale, per aprire in franchising serve rendersi conto che è come ripartire da zero, con un nuovo business e nuove regole. Molto spesso, infatti, chi sviluppa un franchising decide di aprire una società differente per lo sviluppo, sia per tutela che per vantaggio nei confronti del mercato e degli stakeholders. 

L’avvento delle startup in Italia ha consentito, dunque, anche ai franchising di avvalersi di fondi, finanziamenti, joint venture e crowdfunding a sostegno del fabbisogno economico che abbiamo esplicitato poco sopra. Anche l’imprenditore affiliato apre una sua startup, quando si affilia. Le startup si definiscono tali nei primi 5 anni di sviluppo, e va da sé che il franchising dispone di questo tempo (senza prendersela comoda) per dimostrare il suo successo.

 

Aprire in Italia o all’estero?

Aprire un franchising in Italia, in ottemperanza alla legge sul franchising, ha i suoi vantaggi. Grazie a pilotage o pre-franchising, infatti, possono valutare lo sviluppo anche realtà che hanno una sola sede o che stanno per aprirla

La trasparenza del contratto di franchising è ovviamente alla base di questo percorso. Se pur si coltivi, però, il sogno di un’espansione capillare o di conquistare i mercati esteri, spesso allettati anche dalla percezione del prodotto italiano fuori dai nostri confini, va ricordato che le normative di ogni paese del mondo sono diverse, sia per quel che riguarda i franchising che per le merci che devono essere importante. 

Legali, commercialisti e società di consulenza hanno costi iniziali importanti. Per questo in Franchising Strategy tendiamo ad accompagnare l’imprenditore nel suo piano di marketing per franchising per step: prima si cerca di comprendere costi e benefici del mercato italiano, più facile perché noto, prima si potrà valutare se si è pronti anche per un’espansione internazionale. Con la consulenza giusta, ovviamente.

 

Legge del Franchising e Codice Etico Europeo del Franchising

Aprire in franchising sottende alla normativa relativa al settore e fa riferimento alla Legge 129/2004 oltre che alle integrazioni portate dal Codice Etico del Franchising Europeo, scritto nel 1972 e aggiornato nel 2016. La Legge italiana regola i principi del franchising, del contratto e le sanzioni previste. È stato inoltre integrato con le sentenze della Corte di Cassazione in materia di Franchising che hanno reso altresì più trasparente questo contratto atipico dell’affiliazione commerciale

Il Codice Etico, dal canto suo, volendo normare il franchising a livello europeo ma non sostituirsi alle normative degli Stati Membri, approfondisce alcuni aspetti, appunto etici, del rapporto tra affiliato ed affiliante, in particolar modo definendo che il franchisor è “l’iniziatore nonché il custode a lungo termine in un mercato di una rete di franchising composto dall’Affiliante e dai singoli Affiliati.” e, al punto 2.2, descrivendo gli obblighi del franchisor, come:

  • Concetto di successo del business;
  • Garanzie di formazione, accompagnamento e trasmissione del know-how;
  • Tutela nei confronti della concorrenza;
  • Incoraggiamento e formazione continua degli affiliati;
  • Tutela dei diritti dell’affiliato e buona condotta nello sviluppo della rete.

Il Codice definisce anche che nella selezione del franchisee, la Casa Madre deve “scegliere e accettare come Affiliati solo i singoli candidati che, dopo una ragionevole indagine, sembreranno possedere le competenze di base, l’istruzione, le qualità personali e le risorse finanziarie sufficienti per portare avanti l’attività del franchising.” Se vuoi approfondire l’argomento, non perderti il nostro video dedicato a come individuare gli affiliati più adatti per il Franchising.

Il Codice Etico è stato recepito nel 2017 dal Parlamento Europeo. (fonte: Pagina Franchising Parlamento Europeo)

 

Perché aprire in franchising se sei un imprenditore

Abbiamo descritto certamente, fino a qui, un percorso sfidante. Aprire in franchising non è per tutti. È pur vero, che come abbiamo visto nel precedente articolo di questa serie, per chi ha spirito imprenditoriale e capacità di leadership, aprire un franchising è un’esperienza entusiasmante, che ci mette a capo di un sistema premiante e sempre in evoluzione

Negli ultimi anni in Franchising Strategy abbiamo collaborato e seguito diverse tipologie di franchising e gli imprenditori che più abbiamo apprezzato sono quelli che hanno una chiara e ferma vision del loro business. Da chi sogna semplicemente che il proprio brand sia conosciuto in tutto il nostro Paese a chi ha creato un sistema che migliora la vita e ha il desiderio di raggiungere quante più persone possibile, tutti questi imprenditori hanno visto oltre il loro punto vendita o la scalabilità, e per questo, anche attraverso percorsi di storydoing e coerenza, sono riusciti a formare reti solide e affiliati soddisfatti, che hanno fatto la differenza per il successo del business.

 

Abbiamo appena citato gli affiliati, potevamo quindi dimenticare che aprire in franchising ha dei vantaggi anche per i franchisee? Ti anticipiamo, dunque, che nel prossimo articolo parleremo proprio di questo: Quali sono i vantaggi di aprire in franchising per chi vuole investire in un network. Se non vuoi perdertelo, segui il nostro blog e collegati con noi anche tramite:

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